Dalla tradizione della terra che rincorre il fiume Po e una sapiente lavorazione nasce il Re dei salumi, quello dolce e delicatamente sapido.
CULATELLO DI ZIBELLO DOP: LUOGO DI ORIGINE E LAVORAZIONE
Un patrimonio dell’eccellenza gastronomica, tesoro di una terra che si adagia lungo il corso del fiume Po nella bassa parmense, il Culatello di Zibello DOP è un tesoro che nasce dalla lunga tradizione di un territorio avvolto da quella nebbia che ne rappresenta il perfetto segreto di stagionatura. A fare la differenza è il clima, la sapiente lavorazione artigianale che ripete gesti antichi, insieme alla lenta e paziente attesa che conduce alla giusta maturazione di profumi, sentori e aromi. Sono questi gli elementi che conferiscono al Culatello di Zibello DOP il suo inconfondibile sapore, ricchezza preservata da un rigido disciplinare e da un Consorzio di Tutela che stabilisce controlli su lavorazione e stagionatura, ma ancor prima su provenienza delle carni, ovvero cosce di suini da allevamenti di Emilia Romagna e Lombardia.
Non solo, per essere una DOP, il Consorzio ha limitato l’area di produzione del Culatello di Zibello DOP alla zona degli otto comuni “storici” del culatello: Zibello, Busseto, Polesine, Soragna, Roccabianca, Sissa, San Secondo, Colorno.
PROPRIETA’ ORGANOLETTICHE
Ricco di ferro e Sali minerali, fosforo e potassio, il Culatello di Zibello DOP rappresenta una buona alternativa a pesce e uova. In virtù dell’alto livello di sodio contenuto nella carne lavorata, non è adatto a chi soffre di ipertensione. Inoltre, la presenza importante di acidi grassi saturi e colesterolo lo rende un alimento non consigliato in una dieta ipercolesterolemica. Ricco di ferro e Sali minerali, fosforo e potassio, rappresenta una buona alternativa a pesce e uova.
UTILIZZO IN CUCINA
Inutile dire che in cucina il Culatello di Zibello DOP è una vera ricercatezza che ben si sposa con diverse tipologie di piatti e preparazioni. Il perfetto consumo, però, lo esige in purezza per poterne assaporare le sfumature gustative che diventano velluto sul palato. Questo non significa che la sua presenza quale condimento di un piatto di pasta, un bel risotto, o come ripieno di cappellacci e tortelli, non ne costituisca una degna variazione.