Emblema di gusto e allegria, quella della terra romagnola, rappresenta il pasto saporito e ricercato da personalizzare con stuzzicante creatività.
PIADINA ROMAGNOLA: LUOGO DI ORIGINE E LAVORAZIONE
Quando si parla di Romagna e cucina tipica, la prima specialità che viene in mente è la Piadina. Una sfoglia preparata con farina, strutto o olio di oliva, bicarbonato o lievito, sale e acqua, tradizionalmente cotta su un piatto di terracotta, oggi più comunemente sostituito da piastre di metallo oppure lastre di pietra refrattaria chiamate “testi”.
La Piadina Romagnola raccoglie tutta l’allegria e la genuinità del territorio da cui proviene, ne rappresenta un simbolo non solo gastronomico, ma anche culturale. Vuol dire trovare in tavola la bontà delle cose semplici, il piacere della condivisione e il divertimento di inventare nuove farciture creative da racchiudere tra due ali di sfoglia perfettamente in equilibrio tra morbidezza e croccantezza. Prodotta principalmente nelle zone che vanno tra Forlì, Cesena, Rimini, Imola, Ravenna e Riccione, porta il vessillo di piatto tradizionale e street food d’eccellenza.
PROPRIETA’ ORGANOLETTICHE
Per quanto estremamente saporita, la Piadina Romagnola è un alimento che non si presta a un consumo quotidiano, ma si inserisce in un regime alimentare variegato, questo in virtù dell’elevata presenza di carboidrati complessi, nonché di strutto e olio. Se a ciò poi si aggiunge la farcitura, il conteggio sale, insieme a quello delle calorie.
Va sottolineato, però, che può costituire un piatto unico dove carboidrati, proteine e vitamine si incontrano per regalare un’esperienza di grande sapore.
UTILIZZO IN CUCINA
In cucina, la Piadina Romagnola è una vera amica del pasto gustoso e veloce, magari da condividere in compagnia. La tradizione vuole che venga farcita con salumi, squacquerone, crescione, verdure a piacere. Ma non solo, c’è anche la versione dolce dove a fare da “ripieno” può essere una crema al cioccolato, oppure con le nocciole, il tutto appena scaldato e pronto da assaporare.