Cucina della Valle d'Aosta
Punto dâincontro dellâEuropa transalpina e del Mediterraneo, la Valle dâAosta è una terra a sĂŠ.
Erede del carattere fiero e indipendente dei Salassi, la popolazione di origine celtica che abitava le piĂš alte montagne alpine prima dellâarrivo dei Romani, la regione presenta, nei propri caratteri ambientali, nellâidentitĂ culturale della gente e anche nella gastronomia, una sua affascinante specificitĂ .
Il territorio
Piccola regione alpina, attraversata dal corso impetuoso della Dora Baltea che scende fin nella Pianura Padana, la Valle dâAosta è caratterizzata da splendidi paesaggi naturali, fatti di vette innevate, di laghetti trasparenti, di animali selvatici. Qui ha sede il Parco nazionale del Gran Paradiso, il primo dâItalia, insieme con quello dâAbruzzo.
Territorio di confine, nei secoli ha visto succedersi popoli e culture soprattutto provenienti dâOltralpe. Ancora oggi, conserva le vestigia di questi passaggi nei reperti dâepoca romana, nelle cattedrali medievali, negli splendidi castelli.
Ă presente anche una realtĂ autonoma culturalmente, pur se in relazione con la regione: il popolo Walser, dâorigine tedesca, stanziatosi nelle valli del Lys e dâAyas in tempi antichi.
Per le bellezze naturali, le rinomate stazioni sciistiche e le emergenze storico-artistiche, questo territorio, seppur piccolo, gode di ottima fama sia in Italia sia in Europa.
La tradizione gastronomica
Tradizionalmente votata alla caccia, allâallevamento e allâagricoltura, la Valle dâAosta rispecchia questa cultura del territorio anche nei prodotti e nella gastronomia.
Proprio dal formaggio piĂš tipico, la Fontina, si ricava un piatto di chiara influenza francese: la Fondue. La ricetta, pur affidando la sua riuscita alla cremositĂ particolare del formaggio, unisce ingredienti come burro e uova, a differenza di preparazioni analoghe dei paesi confinanti.
Dalle farine della montagna, ricavate dalla segale e dalle castagne, piuttosto che dal grano, si ottengono paste e pani utilizzati spesso per la preparazione di minestre, dove sono uniti a brodo di carne, verdure, formaggio. Per esempio, la Soupe Paysanne, la Soupe Cogneintze e la Soupe Valpellinentze.
Dalla farina di mais, come in altre regioni del Nord, si prepara la polenta, classicamente condita con formaggio, come nella Polenta grassa.
Dalla tradizione germanica dei Walser, arrivano gli ChnĂŠf-flĂŠne, gnocchetti di farina e latte da irrorare col formaggio fuso, ma anche da condire con cipolla rosolata in padella con il burro.
I piatti di carne conservano la tradizione della caccia e delle preparazioni francesi: la selvaggina in Civet, come nel Camoscio o Capriolo alla valdostana, servito con polenta fresca o abbrustolita sulla griglia. Da ricordare, poi, la Costoletta alla valdostana, farcita di Fontina e prosciutto cotto, impanata e fritta in abbondante burro, e lâantica Carbonade, realizzata con la carne salata di manzo conservata con aromi e cotta nel vino, anchâessa accompagnata da polenta fresca.
La pasticceria alpina è data da ricette semplici, come le tradizionali Tegole di Aosta, tavolette di pasta di mandorle ricoperte di cioccolato, il Fiandolein, zabaione con latte, zucchero, rum e profumo di limone, il Brochat, crema dolce di latte e vino, che di solito si spalma sul pane nero, il Blanc Manger, dessert al cucchiaio tipico della Savoia.
I prodotti
Dai pascoli degli alpeggi provengono i formaggi tipici di questa regione: anzitutto, la Fontina, il Fromadzo, il Reblec, il Salignon, il SĂŠras e numerose altre qualitĂ di tome, profumate di fiori di montagna.
Alla tradizionale conservazione della selvaggina si deve un tipico salume, la Mocetta: ottenuta oggi da carne di manzo o camoscio, era preparata un tempo con la coscia dello stambecco.
Da ricordare, anche alcuni salumi particolarmente saporosi e profumati, come il Valle dâAosta Jambon de Bosses e il dolcissimo Lardo dâArnad, profumato dâerbe, tradizionalmente prodotto dalle famiglie della bassa Valle dâAosta.
Le vallate della regione si prestano alla coltivazione di mele e pere, in particolare della mela Renetta e della pera Martin Sec, e allâapicoltura, che regala un ottimo e aromatico miele.
Il vigneto valdostano propone etichette interessanti, che dialogano magnificamente con i sapori della gastronomia locale, come lâArnad-Monjovet, il Blanc de Morgex et de La Salle, il Chambave, il Donmas, lâEnfer dâArvier, il Nus, il Torrette.
La curiositĂ storica
Il celebre gastronomo Pellegrino Artusi, nel suo best seller La scienza in cucina e lâarte di mangiar bene (1891), fornisce la ricetta della Fonduta valdostana. La definisce cacimperio (da cacio, formaggio, e cazzimperio che, in alcune regioni italiane centrali e meridionali, è sinonimo di pinzimonio) e dichiara, contrariamente ad Anthelme Brillat-Savarin che lâaveva lodata nella sua Physiologie du gĂ´ust, che non lo fa impazzire. Il motivo? PerchĂŠ va bene âcome principio in una colazione o per ripiego quando manca di meglioâ. In questo giudizio, però, non si può certo dire che il gastronomo di Forlimpopoli sia stato preveggente: oggi questa squisita crema di Fontina è ritenuta un piatto particolarmente sostanzioso ed è apprezzata in tuttâItalia.
Alcune ricette tipiche
Ecco alcuni piatti tipici valdostani, spiegati passo dopo passo. Che cosa aspettate a scoprirli?
Sformato di cavolo
Una ricetta sfiziosa, arricchita da una deliziosa fonduta di Fontina, che racchiude la tradizione della cucina rurale italiana.
Zuppetta di Cogne
Ricchi strati di riso e formaggio.
Cotolette alla fontina
Un secondo dal sapore intenso e risoluto, che custodisce in sĂŠ tutta lâessenza della Valle dâAosta.
Paciocco di mele renette di St.Pierre con salsa ai frutti di bosco
Una delizia alle mele, profumata dal limone.