Braciolette di pesce spada
- 800 g di pesce spada tagliato a fettine molto sottili
- 150 g di pane grattugiato
- un Cucchiaio di capperi
- 30 g di Caciocavallo grattugiato
- 1 cipolla
- pepe q.b.
- prezzemolo tritato q.b.
- olio extravergine di oliva q.b.
- sale q.b.
Spianate delicatamente le fette di pesce spada con il batticarne e tagliarle a metà.
A parte condite il pangrattato con un pizzico di sale, una spolverata di pepe e un cucchiaino di prezzemolo tritato.
Mescolate i ¾ del composto così ottenuto con i capperi, il caciocavallo grattugiato e un filo d’olio.
Con l’aiuto di un cucchiaio distribuitelo sul pesce spada. Pulite e dividete in quattro parti la cipolla.
Arrotolate le braciolette di pesce come un involtino e infilzatele con uno spiedino, alternandole con le falde di cipolla.
Bagnate gli spiedini nell’olio e passateli nel rimanente pangrattato.
Cuoceteli sopra ad una griglia calda (possibilmente a carbonella), rigirandoli una sola volta a metà cottura, in alternativa passateli al forno molto caldo (200-220° C) per qualche minuto.
Servire caldi.
Storie nel piatto
Il pesce spada era già conosciuto ed apprezzato per le sue carni tenere dagli antichi romani, come dimostrato da diverse testimonianze risalenti al II secolo a.C. che parlano della pesca di questo prelibato pesce.
Sebbene sia ormai conosciuto e pescato nella maggior parte del mondo, anticamente il pesce spada era pescato prevalentemente nei pressi di uno strettissimo corridoio di mare (lo Stretto di Messina), largo solo 3 km, che separa la Sicilia dalla penisola italiana. Lì infatti questi pesci tendevano a radunarsi per riprodursi.
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