Caponata di verdure
- 400 g di melanzane
- 250 g di pomodori maturi
- 200 g di cipolla
- 200 g di zucchini
- 150 g di sedano
- 100 g d’olive verdi
- 8 cl d’olio extravergine di oliva
- 30 g di capperi di Lampedusa
- 20 g di zucchero semolato
- 4 cl d’aceto di vino bianco
- sale e pepe q.b.
- 80 g d’uva passa
- basilico q.b.
- 50 g di pinoli
- 200 g di peperoni
Lavate accuratamente tutte le verdure e tagliatele a dadini. Dividete le olive a metà, dopo averle denocciolate, e preparate le cipolle a julienne.
In una padella a fuoco basso stufate la cipolla con olio senza far prendere colore, aggiungete un pizzico di sale e sfumate con metà dell’aceto.
In una padella a fuoco medio, mettere un filo d’olio e fare rosolare le melanzane finchè saranno morbide, cospargere con una presa di sale e tenerle da parte.
In un’altra padella capiente fate rosolare con un filo d’olio prima il sedano, poi i peperoni le zucchine mantenendoli croccanti. Unite un pizzico di sale.
Quindi aggiungete le olive e i capperi dissalati. Unite la cipolla già stufata, i pomodori, le melanzane precedentemente saltate, l’uva passa reidratata in acqua e poi strizzata leggermente e i pinoli. Terminate con la restante metà di aceto e lo zucchero. Regolate di sapore, aggiungendo se necessario sale e pepe. Profumate con basilico in foglie.
Saltate la caponata e fatela cuocere fino a quando le verdure diventeranno morbide, ma non disfatte. Servite fredda e, a piacere, cospargetela di cacao in polvere.
Lo Chef consiglia
La caponata di verdure alla siciliana può essere impiegata come antipasto o come contorno per i secondi di pesce o di carne. È l’accompagnamento perfetto per gli sfincioni palermitani.
Il suo sapore agrodolce conferisce al piatto una spiccata originalità. Si consiglia quindi di abbinarla a secondi semplici, poco elaborati. Una buona caponata deve risultare bilanciata, ma le verdure devono restare ben separate l’una dall’altra evitando di amalgamarsi in un composto cremoso.
Lo sapevate che…
Sebbene il sedano fosse già conosciuto nell’antica Roma, veniva utilizzato quasi esclusivamente in campo medico: ad esempio, durante i banchetti era usuale incoronarsi con la pianta del sedano, credendo di neutralizzare così i fumi del vino.