Carciofi alla giudia
- 4 grossi carciofi romani (cimaroli)
- 8 dl d’olio extravergine di oliva
- sale e pepe
- 1 limone
Eliminate le foglie esterne e dure dei carciofi, spuntateli e tagliate il gambo lasciandone circa 3 cm.
Con un coltellino molto affilato, rifinite ogni carciofo con incisioni dal basso verso l’alto tutt’intorno alla ‘testa’, in modo da togliere solo la parte dura delle foglie. Metteteli a bagno in acqua con il succo di un limone per non farli annerire. Nel frattempo, in un padella scaldate l’olio.
Scolate i carciofi dall’acqua, asciugateli e schiacciateli su un tagliere esercitando pressione sulla base, così da allargare le foglie. Distribuite un pizzico di sale e una spolverata di pepe all’interno delle foglie non più serrate.
A questo punto immergete i carciofi nell’olio non troppo bollente (potete verificare la temperatura con un pezzetto di gambo di carciofo) tenendo il gambo verso l’alto, friggeteli per circa 10 minuti, o finchè un coltellino penetra facilmente nella polpa. Scolateli, alzate la fiamma e rimetteteli nell’olio bollente per pochi secondi, rendendoli croccanti.
Sgocciolateli su carta assorbente e serviteli caldi.
Lo sapevate che…
I carciofi hanno un posto d’onore anche nella storia della letteratura? Pablo Neruda, infatti, compose nel 1971 la “Oda a la Alcachofa” (Ode al carciofo).