Cassatine ripiene

Dei dolcetti tipici siciliani in cui la dolcezza dello zucchero si equilibra alla perfezione con l’asprezza delle mandorle in un connubio di sapori che vi ammalierà.
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Livello MASTERY
60 min
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INGREDIENTI: per 0 persone

Per la pasta

800 g di farina

300 g di burro

250 g di zucchero

 

 

Per il ripieno

250 g di mandorle

400 g di zucchero

Un Cucchiaio di cacao amaro

Un Cucchiaio di cannella

buccia di limone

 

 

Per la glassa

200 g di zucchero a velo

Un albume d’uovo

Qualche goccia di succo di limone

PREPARAZIONE:

In una ciotola impastate assieme il burro, la farina e lo zucchero fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea, aggiungendo, se necessario, 1 o 2 cucchiai d’acqua, quindi ponetela a riposare per 15 minuti.

Nel frattempo immergete le mandorle per qualche secondo in acqua bollente, quindi scolatele, pelatele e pestatele nel mortaio o passatele con il mixer assieme allo zucchero fino ad ottenere un impasto piuttosto solido, quindi amalgamatevi il cacao, la cannella e la scorza di limone grattugiata.
Stendete la pasta precedentemente fatta riposare in modo da ottenere delle sfoglie rettangolari spesse 3 millimetri e adagiatevi sopra, a distanza di 4 o 5 centimetri l’una dall’altra, un cucchiaino del ripieno di mandorle.

Coprite il tutto con un’altra sfoglia esercitando una certa pressione con le dita in modo che le due sfoglie aderiscano bene tra loro.
Ricavate quindi dei pasticcini quadrati o della forma che preferite ritagliando la pasta con un coltello.

Disponete le cassatine su una teglia ricoperta di carta da forno e fatele cuocere in forno già caldo a 160° C per 15 minuti.

Nel frattempo, in una ciotola, montate bene a neve l’albume con una frusta, incorporatevi quindi lo zucchero a velo e qualche goccia di succo di limone mescolando delicatamente e, con la glassa così ottenuta, spennellate le cassatine appena saranno pronte.

Dopo aver ricoperto i dolci con la glassa, riponeteli in forno spento, ma ancora tiepido, per fare asciugare la glassa, quindi servitele tiepide o fredde.

In alternativa, se preferite, potete servire le cassatine cosparse di zucchero a velo senza ricoprirle con la glassa.

Storie nel piatto

È curioso pensare che, nonostante al giorno d’oggi quando si pensa a qualcosa di dolce è inevitabile fare riferimento allo zucchero, quest’ultimo sia stato introdotto nella gastronomia in tempi piuttosto recenti.
Un tempo, infatti, i dessert erano addolciti dalla presenza del miele o della frutta secca, mentre lo zucchero, pur conosciuto già dagli Antichi greci e romani, veniva utilizzato quasi esclusivamente per scopi terapeutici.
Il suo uso gastronomico venne introdotto in Europa dagli arabi nell’XI secolo, ma anche allora, a causa del costo straordinariamente elevato del prodotto, dovuto all’impossibilità di coltivare la canna da zucchero al di fuori delle regioni tropicali, questo non veniva utilizzato come dolcificante, bensì in piccole dosi alla stregua di una spezia.

Fu solo nel XVI secolo, quando la coltivazione della canna da zucchero si diffuse nel neo-scoperto continente americano facendone scendere il prezzo, che lo zucchero iniziò ad essere utilizzato, esclusivamente nelle cucine nobiliari per la preparazioni di dolci e dessert.

Ma per la diffusione su larga scala si dovette aspettare ancora diversi secoli e più precisamente il genio di Napoleone che, per rispondere all’embargo commerciale imposto dai paesi nemici nei confronti della Francia, incentivò la coltivazione della barbabietola sul suolo europeo al fine di estrarne lo zucchero a prezzi contenuti. Fu a partire da quel momento che il prezzo dello zucchero crollò e, divenendo un alimento alla portata di tutti, divenne l’ingrediente principale della maggior parte dei dolci.

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