Dolce freddo ai mirtilli neri
- 250 g di pasta frolla
- 350 g di mirtilli
- 30 g di gelatina
- 500 g di ricotta
- 200 g di panna montata
- 200 g di zucchero
- un Bicchiere di vino bianco dolce
- 60 g di mandorle pelate
- un Pizzico di vanillina
- un Cucchiaio di burro
Stendete la pasta frollacon un matterello e, ottenuta una sfoglia, adoperatela per foderate la superficie interna di una teglia circolare imburrata.
Ritagliate i bordi in eccesso della pasta, quindi bucherellatene il forno con la punta di una forchetta, quindi ricoprite la pasta con un foglio di carta da forno e adagiatevi sopra una quantità di fagioli secchi sufficienti a ricoprire il fondo della torta, in modo che non gonfi durante la cottura. Fate quindi cuocere in forno preriscaldato a 180° C per 10-12 minuti.
Una volta pronta, togliete la teglia dal fondo, rimuovete i fagioli e la carta da forno e fate raffreddare.
Ponete sul fuoco un pentolino con il vino bianco e un cucchiaio di zucchero, mescolate e, appena bollirà, immergetevi immergetevi i mirtilli precedentemente lavati per 15-20 secondi e scolateli immediatamente.
Immergete la colla di pesce in acqua calda e fatela ammorbidire per qualche minuto.
Nel frattempo, con una frusta, lavorate a crema la ricotta con il rimanente zucchero e la vanillina, quindi, quando il composto risulterà ben cremoso, unitevi la panna montata, mescolate delicatamente e aggiungetevi i mirtilli e la gelatina ben strizzata.
Mescolate delicatamente e versate il tutto nella crosta di pasta frolla precedentemente cotta.
Ponete la vostra torta in frigorifero, fatela riposare per un paio d’ore e servitela fredda, cosparsa di mandorle affettate a scaglie.
Storie nel piatto
I mirtilli, al pari delle fragoline, sono uno dei frutti di bosco più apprezzati per preparare torte e crostate.
Diffusi un tempo in particolare nel nord dell’Europa e lungo l’arco alpino, i mirtilli erano però conosciuti già dagli antichi Romani che però sembra li utilizzassero principalmente a scopo farmaceutico o cosmetico. Il medico Dioscoride, infatti, vissuto ai tempi di Nerone, li consigliava per curare la dissenteria, mentre sembra che le ricche matrone del tempo usassero aggiungere un infuso di foglie di mirtillo all’acqua in cui facevano il bagno allo scopo di intensificare la loro abbronzatura.
Anche popoli nordici quali Celti e Galli, per altro, utilizzavano queste deliziose bacche oltre che per scopi alimentari anche per ricavarne un succo che utilizzavano come colorante per gli abiti, mentre nel Medioevo i mirtilli continuarono ad essere considerati un’ottima cura per i disturbi intestinali e fino al XVIII secolo si hanno notizie di medici che li prescrivevano quasi fossero una panacea.
Le doti di questi frutti, d’altronde, erano ritenute tanto favolose che sembrebbe che, durante la seconda guerra mondiale, l’esercito britannico, per intimorire i tedeschi, diffuse la voce che i piloti inglesi fossero in grado di individuare gli aerei nemici anche volando al buio grazie ad una dieta particolarmente ricca di mirtilli che ne intensificava la visione notturna.
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