Frittelle di mele

Un dolcetto per gustare e per scoprire la versatilità della mela in cucina.
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Livello MASTERY
25 min
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INGREDIENTI: per 0 persone
  • 100 g di farina
  • 30 g di zucchero
  • un Cucchiaio di Rum
  • un Cucchiaio d’Olio Extra Vergine d’Oliva
  • 2 uova
  • 4 mele
  • succo di limone
  • zucchero a velo
PREPARAZIONE:

Mettete in una terrina la farina, 2 tuorli, il rum, l’olio, lo zucchero e mescolate il tutto. Se l’impasto viene troppo denso aggiungete un uno o due cucchiai d’acqua per ottenere la giusta consistenza. Una volta lavorato a dovere l’impasto aggiungetevi 2 albumi lavorati a neve e mescolate con delicatezza. Ponete quindi l’impasto a riposare nel frigorifero.

Nel frattempo sbucciate le mele, estraete i torsoli senza romperle e tagliatele trasversalmente a fette dello spessore di circa mezzo centimetro e fatele marinare immerse nel succo di limone per 5 minuti.

Una volta marinate, ponete sul fuoco una padella piena d’olio e, una alla volta, asciugate le fette di mela, immergetele nella pastella  e fatele friggere da entrambi i lati nell’olio bollente.

Una volta pronte ponete le frittelle su un foglio di carta assorbente e fatele riposare qualche minuto.

Spolveratele con lo zucchero a velo e servitele.

Si possono friggere allo stesso modo vari tipi di frutta: pere, banane, albicocche ecc.

Storie nel piatto

Nonostante al giorno d’oggi a sentire nominare la parola “dolce” la prima cosa che viene in mente è lo zucchero, un tempo i dessert erano preparati principalmente a base di miele.
Sebbene lo zucchero, infatti, fosse un alimento conosciuto già dagli Antichi Greci e Romani, a quei tempi era così raro e costoso da essere utilizzato soltanto a fini terapeutici.
Fu solamente nell’XI secolo che, in seguito all’invasione araba dell’Europa, venne introdotto l’utilizzo alimentare dello zucchero in Sicilia e in Spagna, da dove si diffuse poi in tutta Europa.
A causa del suo costo straordinariamente elevato, paragonabile a quello dell’argento, però, lo zucchero veniva utilizzato per lo più alla stregua di una spezia e la sua presenza sulle tavole nobiliari era considerata segno di ricchezza a potere.
Fu solamente nel XVI secolo che, in seguito alle nuove coltivazioni di canna da zucchero impiantate nel continente americano appena scoperto, il prezzo dello zucchero calò sensibilmente consentendone l’utilizzo in Europa come dolcificante.
La svolta definitiva alla diffusione dello zucchero nel Vecchio Continente, però, venne impressa da Napoleone che, per aggirare il blocco commerciale imposto dai paesi nemici nei confronti della Francia, incentivò la coltivazione della barbabietola in Europa al fine di estrarne lo zucchero a prezzi estremamente contenuti. Terminata l’avventura napoleonica, quindi, lo zucchero si diffuse in tutto il continente a prezzi estremamente contenuti, divenendo così in breve tempo, un alimento alla portata di tutti e per questo molto meno attraente per i ceti elevati.

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