Insalata di polpi
- 1 kg di polpo
- mezzo Bicchiere d’olio extravergine di oliva
- 2 Spicchi d’aglio
- 1 foglia di alloro
- prezzemolo tritato q.b.
- un Pizzico d’origano
- succo di limone q.b.
- sale e pepe q.b.
Pulite il polpo eliminando le interiora, gli occhi e il becco (cioè la formazione cornea che si trova allâaltezza della testa). Lavatelo bene sotto l’acqua fredda corrente e scolatelo accuratamente.
Ponete una pentola con almeno 2 litri dâacqua leggermente salata sul fuoco e, appena comincerĂ a bollire, immergetevi rapidamente per tre volte il polpo tenendolo per la testa, quindi lasciatelo adagiare sul fondo della pentola completamente immerso nellâacqua e fatelo cuocere per almeno mezzâora assieme ad uno spicchio dâaglio e allâalloro.
Per accertarvi che il polpo sia cotto pungetelo con una forchetta: la carne non deve offrire resistenza, risultando tenera ma non disfatta.
Una volta pronto, scolate il polpo e tagliatelo a strisce, disponetele in un piatto da portata e conditelo con una salsina preparata emulsionando con una frusta lâolio, il succo di limone, il prezzemolo, il rimanente spicchio dâaglio tritato, un pizzico di sale e pepe e lâorigano.
Servite tiepido o freddo.
Storie nel piatto
Protezione contro i vampiri e incubo per lâalito degli innamorati, lâaglio è un aroma presente in molte ricette, ma che incute un certo timore a causa del suo odore penetrante.
Proprio per questo è un poâ strano pensare che in alcune civiltĂ dellâantichitĂ fosse considerato uno degli afrodisiaci piĂš potenti: in India, ad esempio, si riteneva che stimolasse il desiderio a tal punto da proibire ai monaci, alle vedove e alle giovani donne dâingerirlo per non rischiare che cedessero agli istinti amorosi.
Diversamente, nei paesi che affacciano sul bacino mediterraneo, lâaglio è sempre stato considerato una sorta di panacea contro tutti i mali: nellâAntico Egitto, ad esempio, era convinzione comune che non solo lâaglio fosse in grado di alleviare qualunque dolore, ma che riuscisse anche a moltiplicare le forze di chi se ne cibava. Forse è per questo che, come riferito da Erodoto, questo bianco aroma era uno degli alimenti principali del rancio dei lavoratori addetti alla costruzione della piramide di Cheope.
NellâAntica Roma, invece, lâaglio divenne famoso per le sue proprietĂ antisettiche, tanto che nei suoi testi Plinio il Vecchio riporta di come fosse utilizzato dai legionari per combattere le malattie infettive.
Curiosamente, a distanza di secoli, durante la Seconda Guerra Mondiale i medici militari russi finirono con lâimitare i soldati dellâantica Roma quando, avendo terminato gli antibiotici, cominciarono a somministrare lâaglio ai feriti per sfruttarne le proprietĂ antibiotiche.
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