Latte dolce fritto
- un litro di latte
- 150 g di farina
- 150 g di zucchero
- 4 uova
- 2 tuorli d’uovo
- 1 buccia di limone
- 100 g di pane grattugiato
- olio extravergine di oliva q.b.
- zucchero a velo q.b.
In un pentolino diluite a poco a poco la farina con il latte, mescolando con un cucchiaio di legno facendo attenzione a non fare formare grumi, quindi ponete il pentolino sul fuoco.
Quando comincerà a bollire aggiungete lo zucchero, la scorza di limone e le 4 uova sbattute in precedenza con una forchetta.
Mescolate e abbassate il fuoco al minimo, lasciando cuocere, continuando a mescolare, fino ad ottenere una crema piuttosto densa. Togliete il pentolino dal fuoco, rimuovete la buccia di limone e stendete la crema, aiutandovi con un cucchiaio di legno o una spatola, su un grande piatto unto d’olio, lasciando raffreddare la crema.
Quando sarà fredda e si sarà solidificato, tagliatela in parti uguali della forma che preferite e passate i pezzi di crema nei tuorli che avrete sbattuto a parte in un piatto fondo. Impanate quindi la crema passandola nel pane grattugiato e friggetela in olio d’oliva bollente fino a quando non sarà ben dorata.
Scolatela con una schiumarola, adagiatela su un piatto ricoperto di carta assorbente e servite il latte dolce fritto dopo averlo guarnito con zucchero a velo.
Storie nel piatto
Il procedimento della pastorizzazione deriva dalle scoperte del chimico francese Louis Pasteur e da lui prende il nome.
Pasteur applicò la pastorizzazione sul vino e sulla birra, mentre fu il chimico tedesco Franz Von Soxhlet a proporla anche per il latte, alimento utilizzatissimo soprattutto per i bambini.
Questa tecnica ha permesso di aumentare la sicurezza del latte e di prolungarne la permanenza in vendita: ora i metodi più utilizzati sono il trattamento HTST (High Temperature/Short Time) e il trattamento UHT (Ultra High Temperature).
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