Olive farcite e fritte all’ascolana

Una preparazione tipica italiana adatta come aperitivo o come stuzzichino.
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Livello MASTERY
65 min
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Livello MASTERY
4 Persone
65 min
INGREDIENTI: per 4 persone
  • 150 g di carne magra di manzo
  • 150 g di carne magra di maiale
  • 150 g di pollo
  • 1 fegatino di pollo
  • 50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 25 g di Pecorino grattugiato
  • buccia di limone
  • 50 g di passata di pomodoro
  • 100 g di mollica di pane
  • brodo di carne q.b.
  • 2 uova (uno per il ripieno, uno per l’impanatura)
  • 300 g di pane grattugiato
  • 100 g di farina
  • 6 cl d’olio extravergine di oliva
  • 500 g d’olive verdi grosse
  • noce moscata q.b.
  • sale e pepe q.b.
  • cannella q.b.
  • olio per friggere q.b.
PREPARAZIONE:

In una casseruola fate rosolare bene con un filo d’olio le carni di maiale, manzo e pollo. Quando saranno dorate in modo uniforme unitevi la salsa di pomodoro e un mestolino d’acqua e fate cuocere per 20 minuti a fuoco basso.

Quando la carne sarà quasi cotta aggiungetevi il fegatino, salate, pepate e continuate la cottura ancora per qualche minuto, quindi togliete dal fuoco.

Quando la carne si sarà raffreddata, macinatela finemente con un tritacarne, quindi in una ciotola unitevi i formaggi, un uovo intero rapidamente sbattuto, la buccia del limone, una spolverata di noce moscata e una di cannella, amalgamando mescolando per bene con un cucchiaio di legno.

Sempre mescolando, aggiungete la mollica di pane spezzettata, bagnata nel brodo e strizzata in modo da far legare per bene il composto.

Private le olive del nocciolo praticandovi un’incisione facendo attenzione a non romperle, quindi farcite ogni oliva con un’opportuna quantità di ripieno e impanatele, passandole prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.

Fatele friggere, un po’ per volta, completamente immerse in una padella piena d’olio bollente e, quando saranno dorate in modo uniforme, scolatele con l’aiuto di un mescolo forato e adagiatele su un piatto ricoperto di carta da cucina.

Servitele preferibilmente calde.

Storie nel piatto

L’olio, assieme al pane e al vino, fa parte della cosiddetta “triade mediterranea”, cioè di quell’insieme di alimenti che più ha caratterizzato lo sviluppo delle antiche culture mediterranee, in particolar modo quelle greca e romana.
Sebbene sia originario dell’Asia occidentale, infatti, l’ulivo iniziò ad essere coltivato per la prima volta in Siria nel 6000 a.c. per poi diffondersi rapidamente lungo le coste del Mediterraneo.
In Grecia, in particolare, l’ulivo assunse un’importanza fondamentale non solo per la sua utilità, ma anche per la carica simbolica che gli venne conferita, tanto da essere ritenuto un dono divino.
Secondo la leggenda, infatti, l’albero dell’ulivo sarebbe stato creato dalla Dea Atena nell’ambito di una sfida indetta da Zeus per stabilire se la regione dell’Attica dovesse essere consacrata a lei o al dio Nettuno. Quest’ultimo dono quindi al padre di tutti gli dei un cavallo, utile nella guerra, per convincerlo a consacrarla a lui, ma la dea Atena vinse la sfida portando in dono un albero d’ulivo, portatrice di pace e di prosperità.. E fu così, secondo il mito, che l’Attica venne consacrata alla dea e che la sua città più importante venne chiamata Atene in suo onore.

Lo sapevate che…

l’olio d’oliva, nei tempi antichi, non era solo una risorsa alimentare, ma era usato anche come cosmetico?

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