Pollo alla Marengo
- 1,2 kg di pollo (in alternativa 4 cosce complete e pulite)
- 200 g di funghi freschi (o 25 grammi di funghi secchi)
- 100 g d’olio extravergine di oliva
- un Bicchiere di vino bianco secco
- un Bicchierino di Madera (o di Marsala secco)
- un Cucchiaio di farina
- 1 limone
- un Mazzetto di prezzemolo tritato
- sale e pepe q.b.
Tagliare il pollo a pezzi (se si usano solo le cosce, dividere l’anca dal fuso). Pulire bene i funghi freschi o far rinvenire nell’acqua quelli secchi.
Mettere nell’acqua circa 25 grammi di olio e cuocervi i funghi. Salare a piacere. In una padella cuocere, nell’olio rimasto, i pezzi di pollo. Quando sono rosolati, salare, aggiungere il pepe e il vino bianco. Portare a cottura completa. Con un cucchiaio, togliere quasi tutto il fondo di cottura e metterlo in un tegamino. Se è troppo denso, allungarlo con poca acqua.
Aggiungere la farina e il Madera, ottenendo così una salsa liscia e ben legata. Unire al pollo i funghi, cuocere per pochi minuti, aggiungere la salsa, versare tutto in un piatto caldo e servire subito, cospargendolo di prezzemolo tritato e succo di limone.
Storie nel piatto
La ricetta del Pollo alla Marengo è indissolubilmente legata alla figura di Napoleone Bonaparte.
Marengo, infatti, è il nome di una località del Nord-Italia, più precisamente del Piemonte dove, il 14 Giugno del 1800, il condottiero francese ottenne una delle sue vittorie più importanti e prestigiose, sbaragliando l’esercito austriaco.
Vuole la leggenda che Napoleone non toccasse cibo durante gli scontri e così fece anche durante quella battaglia dalle alterne vicende che lo vide infine trionfare.
Una volta conclusosi lo scontro, quindi, il generale ordinò al suo chef, lo svizzero Dunand, di preparare l’agognato pasto. Questi, però, si rese immediatamente conto di essere rimasto a corto di viveri, poiché i carri con le provviste erano caduti nelle mani degli austriaci. Facendo di necessità virtù, il cuoco raccattò gli ingredienti presso alcuni contadini del luogo e improvvisò una ricetta a base di pollo e condita con funghi e gamberi di fiume, dando vita a quello che sarebbe stato ricordato come il “pollo alla Marengo”.
Una volta assaggiatolo, Napoleone trovò il piatto delizioso e, un po’ per golosità, un po’ per la superstizione, il condottiero francese ordinò al suo chef di riproporre la stessa pietanza dopo ogni battaglia, rendendo così famosa questa ricetta che è stata tramandata, in diverse varianti, fino ai nostri giorni.
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