Sformato di scampi e porcini
- 400 g di scampi sgusciati
- 400 g di funghi porcini
- 60 g di burro
- 6 cl d’olio extravergine di oliva
- mezzo Bicchiere di vino bianco
- 4 cl di Cognac
- 2 Spicchi d’aglio
- 30 g di prezzemolo
- 1 tuorlo d’uovo
- 30 g di panna
- 100 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
- noce moscata
- sale e pepe
Per preparare la salsa:rosolare nel burro la farina e prima che prenda colore, unire il latte caldo. Portare a ebollizione mescolando con la frusta. Salare e pepare.
Dopo 30 minuti di bollore, passare per eliminare eventuali grumi. Fuori dal fuoco unire il Parmigiano Reggiano mescolando fino ad amalgamarlo.
Per preparare gli scampi:Sgusciare gli scampi, quindi rosolare nel burro uno spicchio d’aglio che va tolto appena dorato. Saltare gli scampi nella padella, unire il vino e portare a metà cottura con un pizzico di noce moscata, sale, pepe e il Cognac, aggiunto lontano dal fuoco. Per preparare i funghi: trifolare i funghi tagliati a fette nell’olio con uno spicchio d’aglio, che va tolto appena dorato, sale e pepe.
Spostando dal fuoco unire il prezzemolo. Mescolare gli scampi, i funghi, la salsa, il tuorlo, la panna e il Parmigiano Reggiano.
Suddividere l’impasto in piccoli stampini singoli imburrati o ricoperti con carta da forno e porre in forno a gratinare per 10 minuti.
Storie nel piatto
Nell’antichità l’uovo era considerato simbolo di vita e per questo era ritenuto un alimento estremamente energetico e molto prezioso.
Nell’antico Egitto, addirittura, le uova erano esclusiva dei faraoni e dei sacerdoti, mentre nell’antica Grecia il medico Galeno prescriveva agli anziani di mangiare uova per mantenersi in forze.
Nell’antica Roma, le uova venivano consumate solo sulle tavole nobili e spesso, assieme a pane, olive e vino, costituivano una sorta di antipasto. Diverse ricette a base di uova ci sono state tramandate dall’antica Roma da Apicio nel suo De re coquinaria, e diverse personalità importanti quali Giovenale e Marziale erano estremamente ghiotti di queste ricette.
Anche nel medioevo le uova continuarono ad essere considerate estremamente preziose, tanto che Carlo Magno in persona si assicurò che in ognuna delle sue fattorie fossero presenti almeno cento galline e, sempre nello stesso periodo, i feudatari le accettavano come tributo.
E qualche tempo dopo, nel XV secolo, anche il filosofo Erasmo da Rotterdam deve essere stato goloso di uova, dal momento in cui si prese la briga di consigliare in un suo scritto di raschiare il fondo delle uova à la coquecon un pezzo di pane anziché con le dita.
Lo sapevate che…
Secondo la leggenda l’uovo era il cibo preferito di Dante?
Narra infatti un famoso aneddoto, a proposito della straordinaria memoria del poeta fiorentino, che un giorno questi venne fermato in una piazza di Firenze da uno sconosciuto che gli domandò quale fosse il cibo più buono del mondo. A tale quesito Dante rispose risoluto che era l’uovo.
Passato un anno lo sconosciuto rincontrando Dante per strada gli domandò a bruciapelo: “Come?” e l’autore della Divina Commedia, ricordandosi del precedente incontro, subito rispose “con il sale”.
Altre ricette consigliate
Questo piatto fa parte del menu di San Valentino elaborato per voi dai nostri Chef