Un percorso espositivo fra tradizione, storia, lavorazione e produzione della Pasta.
“La vita è una combinazione di pasta e magia”, così diceva il regista Federico Fellini.
Ed è proprio partendo dalla magia di gusto, semplicità e storia che prende forma il viaggio illustrato all’interno del Museo della Pasta, percorso espositivo dedicato a quello che può essere considerato l’alimento simbolo della cucina italiana, parte del circuito degli otto “Musei del cibo” disseminati nel territorio della Provincia di Parma.
Collocato all’interno della Corte di Giarola, nel comune di Collecchio, il Museo della Pasta racconta la nascita, il cammino e l’evoluzione della pasta secca di semola di grano duro. La sua origine è mediorientale, ma in Italia ha trovato la patria che l’ha eletta prodotto portabandiera, per poi svilupparsi con caratteristiche e particolarità differenti in diverse aree dello Stivale.
Dieci sezioni che affrontano la conoscenza storica, la lavorazione, la tecnologia di produzione e l’importanza culturale della pasta. Un cammino affascinante all’interno della tradizione, del suo mutare nel tempo e del suo divenire ciò che conosciamo oggi, rimanendo ancorata a una genuinità che nasce nel passato.
Ciò che si è voluto creare, e di cui Barilla è stato promotore determinante, è un omaggio alla pasta, al suo essere parte del DNA Italiano ed espressione culinaria nazionale.
MUSEO DELLA PASTA: LE 10 SEZIONI
La prima sezione è dedicata al grano, nelle sue diverse peculiarità, ma anche alle modalità di coltivazione, il tutto attraverso scritti, modelli e antichi attrezzi contadini.
La seconda sezione parla della macinazione presentando le varie tipologie di mulino, con modelli e macchinari storici.
La preparazione casalinga della pasta fresca è protagonista della terza sezione.
La pasta secca e la sua produzione vengono narrate nella quarta sezione, grazie alla presenza di un vero pastificio industriale della prima metà dell’Ottocento. Un percorso che prosegue fino alla sesta sezione, descrivendo le innovazioni della tecnologia attraverso macchinari perfettamente restaurati.
Nella settima sezione sono le “trafile” a illustrare il modo in cui si formano oltre cento tipologie di pasta. Poi c’è la comunicazione della pasta, argomento dell’ottava sezione, espressa utilizzando stampe, documenti, grafiche e cartellonistica.
E ancora, la sezione gastronomica con ricettari, consigli di abbinamento tra formati e condimenti. Infine, è la pasta nell’arte e nella cultura a chiudere questa affascinante panoramica.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: https://pasta.museidelcibo.it/